Scritto da Erika.
29 Dicembre 2019– 04 Gennaio 2020 + 07 – 09 Gennaio 2020
Dopo Bogotá, Quito, Lima e numerose altre “grandi città” sudamericane, avevamo poche speranze per Buenos Aires e ci eravamo arresi al fatto che a noi le metropoli sudamericane non ci attraggono. E invece lei, la Parigi del Sudamerica, ci ha voluto stupire e rubare il cuore! Dai due o tre giorni che volevamo stare siamo rimasti in tutto una settimana (con solo un weekend fuori per andare alle Iguazu Falls).
Difficile dire cosa ci abbia conquistato, forse il tango ballato e suonato ovunque, forse il buon cibo e l’ottimo Malbec, oppure l’atmosfera bohemienne o più probabilmente un misto di tutto ciò. Fatto sta che ci siamo goduti in pieno l’ultima settimana di questo viaggio zaino in spalla, in assoluta rilassatezza e con molto divertimento. Ci siamo anche chiesti più volte se potremmo vivere qui e ci siamo sempre risposti “assolutamente sì”.
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Scritto da Marco.
17 - 23 Dicembre 2019
L’insediamento di Puerto Navarino sembra proprio uno di quei luoghi sperduti in un’isola dell’oceano, con un clima inospitale e un guardiano del faro con la barba bianca e la pipa in bocca. Ci sono solo un paio di edifici che servono le limitate funzioni di dogana dell’isola. Aspettiamo il bus che arriva in poco tempo, durante il quale scattiamo qualche foto di questo angolo di mondo così inusuale.
Il tragitto in bus dura quasi un’ora ed è tutto su una strada bianca, costeggiando il Beagle Channel. Sarebbe da fotografare tutte le piccole baie che tocchiamo, alcune delle quali con una barca di pescatori ancorata al sicuro e una piccola casetta sul promontorio. Ma il bus è di quelli pubblici e non ammette fermate superflue.
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Scritto da Marco.
09 - 14 Dicembre 2019
Il viaggio verso la frontiera non riserva grosse emozioni. Ci dà solo il tempo di contemplare quanto diversa sia la Patagonia argentina da quella cilena. Da questo lato delle Ande il paesaggio è quasi arido e formato da un'unica grande pianura.
Ci fermiamo alla dogana argentina e, velocemente, sbrighiamo le formalità di uscita dal paese. Riprendiamo poi il bus per superare la terra di nessuno che, quando c’è di mezzo il Cile, è sempre infinitamente lunga. È come se non avessero voglia di condividere neanche la frontiera con i vicini tanto gli stanno antipatici.
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