Arrivederci Birmania!
La Birmania è stata una sorpresa per noi. Qualcuno incontrato in giro in sud est asiatico ci aveva parlato di questa nazione ancora ai margini dei grandi tour turistici con una popolazione sempre sorridente, che ti metteva a tuo agio. Ma un conto è sentirtelo dire un conto è viverlo sulla propria pelle. E’ stata anche la nazione in cui abbiamo iniziato di nuovo ad avere un ritmo di viaggio serrato dopo le tre settimane in Tailandia, nelle quali, tra il corso di meditazione e la pausa di Chiang Mai, la nostra occupazione più grande era goderci la pioggia, seduti sotto un tendone a gustare un the.
Infine è stata una meravigliosa introduzione all’India, con i suoi colori, i suoi profumi, parte dei suoi difetti e soprattutto con la sua cucina; una ventata di novità rispetto ai soliti sapori a cui eravamo abituati (e stanchi) dopo 3 mesi tra Laos, Tailandia, Cambogia e Vietnam.
Nella nostra mente rimarrà una delle più bei pezzi di mondo visti, con le sue rovine meravigliose, più belle anche di Angkor Wat, la sua gente cordiale e sorridente, più gioviale anche dei Laotiani di Luang Nam Tah, con i sapori dei suoi piatti speziati, più gustosi anche dello street-food di Saigon e infine la sua spiritualità buddista, più profonda anche di quella di Chiang Mai. .
L’unico cruccio che abbiamo è il non aver avuto troppo tempo per approfondirla, per visitare parti del paese poco note, per conoscere qualcuno più da vicino, e questo è sicuramente il miglior modo per poter dire “torneremo”.