Bangkok - Di nuovo insieme

14 - 18 Luglio 2016

Il corso di meditazione ci ha tolto dal mondo civile per una settimana, per tutto questo tempo il rumore esterno si è quasi annullato (mentre quello interno ha raggiunto il culmine) e ci siamo dimenticati di tutti i “doveri” che la nostra condizione ci impone: trovare la guesthouse, trovare un posto per mangiare, capire la viabilità di una nuova città, pensare e programmare il prossimo spostamento. A tutto ciò ultimamente si è aggiunto il task Visto Australiano che richiede molto tempo ed energie. Sembra impossibile, ma basta una sola settimana ad abituarsi al nuovo stato mentale “non devi pensare a niente” e tornare a far parte della società ci dà qualche palpitazione. Ma dobbiamo, e vogliamo, tuffarci di nuovo, sperando di mantenere un po’ della serenità acquisita e cercando di portare qualche insegnamento anche nella vita di tutti i giorni.

Il ritorno alla normalità inizia prendendo il rickshaw che ci fa scendere dalla montagna per riportarci in città. Qui incontriamo una delle ragazze che partecipava al corso di meditazione e che alloggiava vicino alla mia stanza. Con lei, pur non potendo parlare, ci siamo scambiate molte occhiate di solidarietà. Negli ultimi giorni ci incontravamo spesso perché io avevo deciso di meditare da sola nella mia stanza e lei era sempre nella sua, anche per colazione e pranzo, perché, pensavo, fosse ammalata. Tutt’altro!! La ragazza (turca) ci racconta di aver fatto il corso di 21 giorni, in cui gli ultimi 3 giorni le era proibito mangiare insieme agli altri, meditare nella sala comune e anche dormire. Dormire??? Si, per 3 lunghe notti si è ritirata nella sala delle esercitazioni di notte per praticare la meditazione invece che dormire. Noi strabuzziamo gli occhi e pensiamo “per fortuna non abbiamo scelto il corso di 21 giorni!”.
Torniamo in città a Chiang Mai e il rumore ci ingloba di nuovo. Siamo tornati alla vita reale. Fortunatamente oggi dobbiamo pensare a poco: andremo nella stessa guesthouse in cui eravamo prima del corso, sappiamo dove andare a pranzo e a cena e il treno per Bangkok di domani l’abbiamo già prenotato. Peccato per un piccolissimo particolare: i documenti per l’applicazione alla Visa Australiana. Ma per oggi decidiamo di concederci una pausa, ci penseremo da domani. Quindi torniamo dalla nostra cara Nuy che ci accoglie con il solito sorriso e con una sorprendente epurazione delle zanzare dalle stanze della guesthouse. Si perché la settimana scorsa c’era il covo e noi eravamo obbligati ogni giorno a comprare lo spray e spruzzarlo in camera, oltre a quello per il corpo. E lo zelo con la quale abbiamo compiuto la battaglia alle zanzare si è rivelato molto utile: l’adorata Nuy, mentre ci accompagnava in auto fino ai piedi della montagna del tempio in cui abbiamo fatto il corso di meditazione, ci ha raccontato di un curioso episodio di Dengue di un suo collaboratore che, guardacaso, alloggiava nella sua guesthouse. Di fronte a quella rivelazione siamo impalliditi e ancora stiamo aspettando l’esito della nostra battaglia, infatti il periodo di incubazione della dengue e di 10-20 giorni!
Posiamo gli zaini nella nostra camera, questa volta nel rooftop, e senza esitazioni andiamo a pranzo nella nostra locanda preferita: dalla signora Mary. E questa volta ci gustiamo ancora di più le sue prelibatezze dopo una settimana di verdure bollite e riso in bianco. Mentre sediamo sui tavolini, poi, assistiamo divertiti alle scorribande della banda del quartiere: 3 cani e…un tacchino!! La cosa incredibile è che il tacchino si sente uno di loro ed è perfettamente immedesimato nella parte, segue i 3 cani pedissequamente e, a volte, è proprio lui a guidare quell’insolito gruppo. Magari in una vita precedente è stato un cane…per rimanere in tema di buddismo!
La giornata procede lentamente, ci stiamo accorgendo che, almeno per oggi, stiamo affrontando la vita con una serenità e una rilassatezza maggiori. Le preoccupazioni sono ridotte a zero nonostante l’Australia, il viaggio di domani, l’avvicinarsi all’ingresso in un nuovo paese! Sono certa che i nostri modi di fare pre-corso torneranno, perché sono troppo radicati nei nostri caratteri, ma sarebbe bello vivere ogni giorno come oggi, con questa serenità nell’anima che permette di non sentire i problemi e le preoccupazioni inutili che ognuno di noi si crea ogni giorno.

Together
Di nuovo insieme!

Con la bici di Nuy facciamo un giro per Chiang May per fare qualche veloce commissione e poi rientriamo per una bella doccia e per prepararci alla seconda abbuffata di pizza a Chiang Mai, nel ristorante scovato la settimana scorsa, per niente preoccupati di riprendere l’abitudine a cenare, dopo una settimana di digiuno dalle 12 in poi. Purtroppo però le nostre aspettative stasera vengono deluse: ordiniamo due semplici margherite che ci arrivano in una decina di minuti, cosa che ci sembra strana fin da subito e appena divoriamo il primo boccone certi della sua prelibatezza, sentiamo che non sono appena fatte, sembrano fatte un’oretta prima e riscaldate e il risultato è a dir poco scadente. Non ci lamentiamo, oggi siamo in un mood di quiete, ma neanche rimaniamo soddisfatti come pensavamo. Sconfitti ce ne torniamo nella nostra stanza, pensando ad ogni passo all’emozione che proveremo ad addormentarci abbracciati dopo 6 lunghe notti di solitudine. Ed in effetti è così, dentro ai nostri abbracci ci sentiamo a casa, in qualunque città del mondo!
L’ultimo giorno nella nostra Chiang Mai inizia con la frenesia di portare avanti la preparazione dei documenti per l’Australia. Siamo arrivati ad un punto importante e fondamentale della procedura, l’ultimo dei molteplici passi, quello definitivo. Non ci possiamo permettere di sbagliare proprio adesso, tanto più che prima ancora di caricare i documenti nel portale dovremmo pagare per intero la cifra prevista per il nostro visto (circa 4000 dollari australiani) che rimarrà per sempre nelle casse australiane a prescindere dalla loro decisione sull’approvazione o meno della nostra domanda!! Allora, ci mettiamo subito al lavoro, carichi e pronti a passare delle giornate invischiati nella burocrazia. Per pranzo però le batterie iniziano a scaricarsi così ci fermiamo e usciamo.
Con le bici raggiungiamo un supermercato in cui compriamo una bella insalatona per la cena di stasera nel treno notturno per Bangkok. Io non ho voglia di fare un pranzo pesante per cui mi prendo qualcosa da mangiare al supermercato e poi accompagno Marco alla locanda di fronte per il suo pranzo. Torniamo in guesthouse e viene il momento di preparare gli zaini e aspettare l’ora della partenza.
Quella santa donna di Nuy ci offre, gratuitamente, di accompagnarci con la sua macchina in stazione. Siamo sempre più disarmati dalla sua gentilezza e dalla sua propensione a fornire qualsiasi tipo di servizio senza volere in cambio niente, qualità rarissima da trovare nel mondo del turismo in cui ognuno si aspetta che tu, turista che si può permettere di viaggiare, vada a zappare i soldi.
In stazione troviamo subito il nostro treno: la particolarità della stazione di Chiang Mai è che ha tanti binari quanti sono i treni che partono giornalmente, 3 o 4, per cui ogni treno ha il proprio binario. Un’altra caratteristica che ci salta all’occhio appena entrati è che nel treno ci sono solo i sedili e non le cuccette come ci aspettavamo. Iniziamo un po’ a preoccuparci ma poi alzando gli occhi notiamo che sopra ai sedili ci sono delle cuccette ancora chiuse e dopo una mezzoretta assistiamo alla trasformazione di un treno diurno in uno notturno: l’operatore con una decina di mosse ben studiate e ritmate, a cui intervalla anche un po’ di conversazione con gli stranieri, apre la cuccetta sopra in sono appoggiati i materassi, i cuscini e le coperte, poi trasforma i sedili sottostanti in un’altra cuccetta. Entrambe, sia quella sotto che quella sopra, sono attrezzate di apposita tendina scorrevole per una maggiore intimità. La cuccetta è poi più larga di quelle solite incontrate in altri treni e scopriamo che possiamo comodamente dormirci in due…dopo la settimana di separazione ancora ci turba doverci dividere di notte!
La notte si rivela confortevole nonostante siamo in treno e ovviamente con l’aria condizionata a palla. Al mattino assistiamo di nuovo alle operazioni perfettamente coordinate del capo vagone per chiudere le cuccette e far ricomparire i sedili. L’arrivo è previsto per le 6:50 ma rimaniamo un’ora fermi sui binari a 2 km dalla stazione ad aspettare non so cosa. Nel frattempo osserviamo la vita ai lati dei binari in cui sorgono negozietti, si affacciano cortili delle case e sono sistemati salotti en plain air.

Rail Bangkok
Vita sui binari!

Il treno lentamente riparte e dopo qualche minuto siamo a Bangkok…per la terza volta!!

Train to Bangkok
Bangkok…e 3!!

Finalmente arrivati in stazione realizziamo dopo mesi il sogno di Marco: fare colazione da Dunkin Donuts!! Dopo esserci leccati i baffi prendiamo l’autobus per la guesthouse, ormai a Bangkok siamo di casa, è la terza volta che approdiamo in questa città in 2 mesi! Ma questa volta è un po’ più speciale della altre: siamo qui per incontrare Mary, la mia amica di Torino, con il ragazzo. Ci incontreremo solo per un paio di giorni poi loro continueranno alla volta della Cambogia e noi della Birmania, ma fremo all’idea di rivedere una delle più care amiche dopo 6 mesi!! Quando ho lasciato Torino ho passato gli ultimi giorni in lacrime per salutare e abbracciare tutti gli affetti che in 3 anni avevo creato ed è stato difficile! Adesso non riesco a credere che posso di nuovo riabbracciare Mary prima di quanto pensassi…e per di più loro sono le prime due facce conosciute che incontriamo da Gennaio, insomma un’emozione da lasciare senza fiato!!
Il loro arrivo è previsto per domani pomeriggio quindi oggi passeremo la maggior parte del tempo a portare avanti il task Australia. O meglio, questo è quello che pensavamo di fare! In realtà appena ci sistemiamo nella guesthouse usciamo per fare un giro a Chinatown, quartiere che ci mancava dalle due precedenti visite. Vorremmo trovare un posto carino e caratteristico per portare Mary e Francesco a pranzo o a cena, ma la missione si rivela fallimentare. La passeggiata tra quelle vie così colorate e in piena attività rimane comunque piacevole, come anche la scoperta della bontà delle banane arrosto. Sconfitti dalla ricerca, cominciamo a navigare su internet per trovare il locale che volevamo per noi e per “i nostri ospiti”. Scrivo su Google best Pad Thai in Bangkok e mi esce fuori una sentenza univoca: non c’è storia, il miglior ristorante di Pad Thai è uno e uno solo a Bangkok, il Thip Samai Restaurant. Ok, ci fidiamo, un po’ anche per gioco, e lo teniamo a mente per domani sera!
Da Chinatown decidiamo di andare subito al terminal degli autobus di Mochit 2 per prenotare lo spostamento verso Mae Sot, al confine Tailandia – Birmania. Il traffico è incredibile e ci mettiamo un bel po’ ad arrivare a destinazione. Facciamo il biglietto per uno sleeping bus (che in realtà è solo un autobus con i sedili reclinabili) e guardiamo un po’ di bancarelle per cercare un nuovo cellulare. Dopo il furto a Ko Lanta, avevamo comprato un solo cellulare per entrambi con una SIM tailandese, Mary però ci porterà dall’Italia le nostre nuove SIM con lo stesso numero di prima, così adesso abbiamo deciso di acquistare un secondo cellulare per essere entrambi connessi con il proprio numero. Ma questi alle bancarelle, sebbene molto economici, non ci convincono e siamo ancora indecisi se fare un acquisto un po’ più costoso ma forse più duraturo o se comprare un telefono da battaglia solo fino al termine del viaggio. Ci riserviamo di pensarci ancora un po’!
Il tragitto in autobus da Mochit fino all’albergo si rivela ancora più lungo ed estenuante di quello di andata, il traffico è completamente bloccato e quando riusciamo ad arrivare ad un paio di km dalla guesthouse scendiamo per proseguire a piedi e sgranchirci le gambe. Arriviamo in stanza stremati, proviamo a fare qualcosa per l’Australia ma siamo molto stanchi. Non abbiamo neanche le forze di uscire per cena, così mangiamo qualcosa al ristorante della guesthouse, seppur costoso e poi a nanna.

Oggi è il grande giorno, oggi arriva Mary e, lo ammetto, sono un po’ agitata. Come sarà riabbracciarla? cosa penserà vedendomi dopo tutti questi mesi? Rimando il momento di emozione per concentrarmi sulla preparazione dei documenti: stamani dobbiamo assolutamente portarli avanti il più possibile. E così ci mettiamo nei tavolini della guesthouse, concentrati al massimo. Facciamo un pranzo veloce in una locanda lì vicino e poi ci rimettiamo al lavoro. Fino a quando….sento la voce di Mary. La vedo al cancello della guesthouse e, senza fiato, mi tuffo su di lei per abbracciarla. Non riesco a staccarmi da quell’abbraccio che mi riporta indietro nel tempo e mi fa sentire sul mio corpo tutti i mesi di assenza. Mi emoziono, mi tremano le gambe e non so che dire, sono completamente senza parole. Saluto anche Francesco, scusandomi di essermi lanciata spontaneamente prima su Mary!
A fatica riesco a riprendermi dall’emozione e lascio Mary e Francesco andare a sistemarsi in camera e riprendersi un po’. Nel tardo pomeriggio usciamo tutti insieme e li portiamo a fare un giro nei battelli del Chao Phraya per raggiungere dapprima Wat Arun, il piccolo ma bellissimo tempio nella sponda ovest e poi Chinatown.

Wat Arun Bangkok
Le solite sceme!!

Ne approfittiamo per chiacchierare come se non ci fosse un domani…6 mesi di lontananza sono difficili da colmare in 2 giorni! Comunque ci ritroviamo ad essere le solite sceme di sempre insieme, questo non è minimamente cambiato! Tra Wat Arun e Chinatown facciamo una pausa birra, in una delle bettole sui porti del fiume, in cui Francesco conquista una signora Thai!! A Chinatown facciamo un giro limitato, non addentrandoci troppo nelle strade gremite anche perché siamo tutti un po’ stanchi e affamati. Decidiamo allora di dirigerci verso il MIGLIOR PAD THAI della Thailandia!!!
Fatichiamo un po’ a trovare il ristorante ma appena ci siamo davanti ci rendiamo conto di quanto sia davvero famoso tra i tailandesi, c’è una fila che neanche all’ingresso di un concerto. Per un po’ esitiamo sul fatto di restare lì e fare la fila o andare a mangiare un normale Pad Thai dal vicino…ma come rinunciare al BEST!! Ci mettiamo in fila e vediamo piacevolmente che scorre bene e nel mentre che aspettiamo vediamo i maestri al lavoro nel preparare gli innumerevoli piatti di Pad Thai nella cucina sul posizionata all’aperto sul marciapiede. Notiamo anche numerosi frigo contenenti bottiglie di succo d’arancia con lo stesso logo del ristorante, unica bevanda servita tra l’altro…non ti azzardare ad innaffiare il MIGLIOR Pad Thai con della birra!! Nel menu sono elencate le diverse qualità di Pad Thai servito e scegliamo per il classico e più premiato! Dopo poco ci arrivano i piatti con i famosi noodles del Pad Thai inglobati all’interno di una capsula fatta di uovo, effettivamente non avevo mai visto niente del genere in tutto il soggiorno in Tailandia!! Lo assaggiamo ed ha veramente una marcia in più!!

Best Pad Thai Bangkok
Best Pad Thai in the World!

Dopo questa abbuffata ci incamminiamo verso Khao San Rd, per assaggiarne un po’ l’atmosfera, anche se le forze iniziano a cedere. Dopo la lunga camminata finalmente arriviamo nella strada backpacker per eccellenza e ci fermiamo a gustare l’ennesima birra della giornata, provando a scegliere un posto meno rumoroso per fare due chiacchiere. Mary e Francesco iniziano a cedere per la stanchezza del viaggio e anche noi non siamo poi così svegli, rientriamo quindi in guesthouse prendendo il primo autobus. Con l’emozione ancora viva ci diamo la buonanotte sapendo che per altri due giorni potremmo godere della vicinanza!
Il mattino dopo lasciamo i nostri amici andare in esplorazione dei templi di Bangkok e del Palazzo Reale, mentre noi restiamo di nuovo in guesthouse per continuare il lavoro infinito per l’Australia. Prima però facciamo una deliziosa colazione in albergo, per una volta ce lo possiamo permettere, crepo l’avarizia!! Li accompagniamo alla fermata del traghetto e oggi facciamo fare loro la scorciatoia che passa per il mercato del pesce. Ieri gliel’avevamo risparmiata per evitare un impatto troppo duro con l’asiaticità :P
La mattina passa tra le imprecazioni: ieri avevamo con fatica compilato due Form che vengono richiesti a supporto della domanda di visto. E’ stato un lavoro immenso perché richiedevano informazioni dettagliatissime, come ad esempio tutti i paesi visitati negli ultimi 10 anni…con questo viaggio ne abbiamo già una decina!! Oggi dovevamo solo dare una controllata e poi andare a stamparli, firmarli e scansionarli.e invece no! A causa di vari passaggi da un pc all’altro con due sistemi operativi diversi, la metà delle informazioni inserite nei form è andata perduta e tocca ricominciare da capo, praticamente una mattina persa a rifare il lavoro di ieri!! Finalmente ne veniamo a capo e ci premiamo con un pranzo!!
Nel frattempo Mary e Francesco ci avvisano che la loro visita è durata più del previsto quindi torneranno nel primo pomeriggio. E noi continuiamo a preparare le carte da cui dipende il nostro futuro…fortunatamente abbiamo già un piano B!
Quando i nostri amici sono di ritorno partiamo tutti insieme alla volta del mercato più grande di Bangkok, il Chatuchak. Ci arriviamo in autobus, proviamo a prendere quello che Google Maps consiglia ma non ci vogliono far salire perché dicono che non fermi dove vogliamo noi, allora aspettiamo un altro. Tra l’attesa e il tragitto passa una buona oretta, in cui, come ieri, non smettiamo di raccontarci cose! Quando arriviamo ci diamo alle spese pazze…o meglio loro, noi siamo on budget e Marco si oppone ad ogni acquisto, tranne ai fritti zozzissimi che si fagocita in un secondo!! :P Quando siamo soddisfatti del giro e degli acquisti (soprattutto dei pantaloni con gli elefanti di Francesco!), riprendiamo l’autobus per concludere la serata a Khao San. Prima di cena ci fermiamo in un locale della via principale a prendere una birra, che manda me e Marco definitivamente KO…e ci rendiamo conto di quanto non siamo più abituati agli alcolici, tanto da subire una lattina di birra a stomaco vuoto!! La selezione musicale del locale si rivela ottima e io e Mary ci scaldiamo come ai vecchi tempi…devo ammetterlo, le serate in discoteca un po’ mi mancano!! Quando il DJ inizia a stufarci lasciamo il locale e andiamo a cena.

Chill Out Bangkok
Tamarre a Bangkok :)

Questa sera li portiamo in un ristorante vegetariano che avevamo scoperto in una delle visite precedenti, ma ce lo ricordavamo meglio. La selezione dei piatti non è molto ampia e forse non ci sono le specialità top tailandesi, comunque ci divertiamo lo stesso.

Vegan Restaurant Bangkok
L’ultima cena…per ora!

Ah, piccola nota di miseria di cui mi sono dimenticata; prima di andare a cena facciamo un conto dei soldi che abbiamo dietro con il seguente risultato: io e Marco ci siamo dimenticati di prelevare, le nostre carte sono in albergo e i nostri soldi sono clamorosamente pochi; Mary e Francesco hanno poco contante ma contavano di prelevare, peccato che la carta di Francesco non funzioni in nessun ATM. Ci mettiamo per l’ennesima volta a contare il contante e ci rendiamo conto che potrebbe non bastarci per la cena. Allora ci accorgiamo di avere un po’ di dollari ed euro e come pezzenti andiamo in uno sportello di cambio valute a cambiare 10$ e 20€ in moneta locale, strano che il tizio non si sia rifiutato di farci cambiare così pochi soldi!! Stendiamo un velo pietoso sull’accaduto!
Dopo cena ci facciamo ancora un giro per Khao San, io e Marco compriamo le bandierine del Nepal da attaccare agli zaini (le uniche che ci mancavano della collezione) e io vado a rifarmi la treccina ai capelli, che quella vecchia era ormai rovinata. Decidiamo poi di continuare la serata in albergo, questa volta però prendiamo un caratteristico tuk tuk per arrivare a destinazione.

Tuk Tuk Bangkok
Tuk Tuk…lato A

 

Tuk Tuk Bangkok
Tuk Tuk…lato B

Una volta arrivati ci sediamo nei tavoli fuori della guesthouse e ci beviamo la terza bottiglia di birra, mentre io e Mary chiamiamo Lidia, l’altro grande affetto che ho lasciato con la partenza!! Ci facciamo una lunga chiacchierata Whatsapp, come quando facevamo le cene noi tre a casa di Lidia, rigorosamente di martedì sera! Anche queste abitudini mi mancano davvero, mi manca passare del tempo con i miei amici, che sono stati la mia famiglia a Torino, mi manca condividere con loro ogni mio stato d’animo, mi mancano le lunghissime conversazioni senza senso o le serate passate a parlare solo di gossip. Loro sono una parte di me che non se ne andrà mai…ma che mancherà sempre!!!
Durante la telefonata, invece, Francesco ha cercato di fomentare Marco con Twitter, tentando di convincerlo a seguire questo mondo di socialità e, cosa più importante, Francesco ha finalmente deciso di guardare come si dice Grazie in tailandese. Infatti è stato convinto fin dall’arrivo che si dicesse Xiè xiè, nonostante la nostra perseveranza nel dirgli e nel fargli sentire come si dice in realtà Sawaidee Ka/Kap. E stasera, con la sua ricerca, ha dovuto cedere a questo grande dolore e delusione!! Anche l’ultimo giorno è arrivato, ci si mette poco a riabituarsi alla vicinanza delle persone a cui vuoi bene. Ma non ci voglio pensare fino a che non sarà il momento di salutarsi!!
Iniziamo la giornata con una corsa e una pre-colazione al 7 Eleven, lasciando un posticino nello stomaco per prendere qualcosa anche in guesthouse insieme a Mary e Francesco. Oggi è la giornata “Bangkok dei grattacieli e degli enormi centri commerciali”. Dopo colazione ci dirigiamo verso Siam Square. Con la metro? Assolutamente no!! Con il barchino super rapido che risale i canali interni di Bangkok. L’esperienza è divertente come al solito: avere pochi secondi per salire nel barchino prima che ti lasci con una gamba dentro e una fuori, prendere posto a sedere mentre inizia a dare gas e sentirlo sfrecciare nel canale, per poi ripetere la rapidità della discesa. Anche i nostri amici sembrano apprezzare questo mezzo di trasporto!!
Una volta scesi e valutati i pericoli corsi, ci incamminiamo verso l’MBK, uno dei centri commerciali più famosi. Ci facciamo un giro nel reparto vestiti freak e poi in quello tecnologico. Io e Marco siamo interessati soprattutto a quest’ultimo dato che alla fine abbiamo deciso di comprarci un cellulare serio che possa durare qualche annetto. Visitiamo vari negozi, valutiamo vari brand per poi finire per la seconda volta in un Asus: il rapporto qualità-prezzo è imbattibile! Ne prendiamo uno con caratteristiche un po’ maggiori rispetto al primo e senza pensarci troppo lo compriamo. Adesso abbiamo reintegrato tutta la parte tecnologica che ci era stata rubata su quella spiaggia, ma la ferita scotta ancora!!!
Per pranzo saliamo qualche piano dell’MBK per approdare alla famosa food court. È come una grande mensa in cui puoi girare tra i vari “stand” che propongono cucine diverse, da quella giapponese a quella thai. Io e Marco optiamo per un piatto indiano…ci stiamo pregustando l’avvicinarsi del subcontinente, mentre Mary e Francesco prediligono, come è giusto che sia, la cucina locale. Mary finisce la sua esperienza culinaria tailandese con un Pad Thai…che non potrà mai eguagliare il BEST!! Per finire il pranzo scendiamo a piano terra e ci godiamo un attimo di lussuriosa follia da Starbucks con un frappuccino che fa girare la testa!!
Si è fatta, fin troppo rapidamente, l’ora di tornare alla guesthouse, le partenze si avvicinano: Mary e Francesco hanno in serata l’aereo per Siem Reap, mentre noi l’autobus notturno per il confine con la Birmania. Tornando indietro riprendiamo il barchino e passiamo il tempo a parlare dei <em riguardo How I met your mother, che finalmente mi sono decisa ad affrontare e contro ogni previsione mi sta piacendo!!
Quando torniamo in guesthouse, Francesco ha un lampo di genio a proposito del loro volo: decide di dare un’occhiata alla mail di conferma della prenotazione. Solo così viene evitata la tragedia. Erano infatti convinti di ripartire dallo stesso aeroporto in cui erano atterrati, Marco aveva instillato il dubbio che potesse essere diverso ma tutti noi eravamo arrivati a pensare che Bangkok avesse solo un aeroporto…e invece ne ha due, e il volo per Siem Reap parte dall’altro!!! Panico!! Ognuno di noi, si gira internamente la scena di quello che sarebbe successo se si fossero, con sicurezza, diretti all’aeroporto sbagliato! Di fretta decidono di chiamare un taxi e partire.
L’ora è giunta, ma difficilmente me ne accorgo in tempo. Salutiamo, abbraccio Mary con una forte stretta, li vedo salire in macchina ed allontanarsi…poi mi rendo conto e mi scendono le lacrime. Di nuovo una separazione, forse meno dura della precedente perché ormai mancano pochi mesi al ritorno, ma pur sempre dura da mandare giù. E allora mi rendo conto di quanto mi manca casa, la mia famiglia, i miei affetti sparsi in mezza Europa! E subito dopo mi rendo conto che la strada che abbiamo scelto ci porterà a vivere tanti di questi momenti. Ma in fondo capisco quanto sia bello che, quando ci si vuole profondamente bene, può mutare tutto all’esterno, ma le cose che legano non mutano mai. È sempre come un riprendere da dove si era lasciati, con la stessa carica, con la stessa voglia e con lo stesso affetto!!

Friends in Bangkok
Ritrovarsi a Bangkok

Anche il momento della nostra partenza sta arrivando, approfittiamo dei bagni in comune per farci una doccia prima della nottata in autobus e finiamo di preparare gli zaini. Nel frattempo mettiamo anche in funzione il nuovo cellulare e finalmente reinseriamo le SIM con il nostro vecchio numero!
Quando si è fatta ora andiamo verso la fermata dell’autobus cittadino per raggiungere il terminal Mochit 2. Mentre camminiamo vediamo una copisteria aperta e ne approfittiamo per stampare, firmare e scansionare i due Form dell’Australia, quelli che ci hanno fatto imprecare ieri mattina!! Poi via verso l’autostazione.
Il buio sta scendendo, il cuore è più aperto del solito ai sentimenti per il ritrovamento e il nuovo distacco con dei veri amici. Adesso è venuto il momento di dire addio anche ad una delle poche sicurezze di questo viaggio: Bangkok!! Tre volte ci siamo arrivati, l’abbiamo girata in lungo e in largo soprattutto per questioni burocratiche, ormai ci muoviamo con destrezza sui mezzi pubblici. Non l’abbiamo mai capita fino in fondo questa città, per la mancanza di un vero e proprio centro, quel punto in mezzo alla città da cui tutto si snoda e che dà una certa sicurezza, quel punto a cui ci si può sempre aggrappare qui non c’è! Ma nonostante questo ci mancherà, è qui che abbiamo risolto il grande problema del passaporto di Marco in cui per altri 10 anni comparirà il suo nome, Bangkok, è qui che abbiamo passato le giornate intere a preparare il nostro futuro. Ed è all’interno della sua nazione in cui abbiamo ricevuto dapprima l’esito positivo dello Skill Assessment e poi la chiamata per l’applicazione al visto australiano.
Con la Tailandia salutiamo anche il Sud Est Asiatico, che nelle sue varie forme e nelle sue immense similitudini e contrasti, ci ha ospitato per ben 4 mesi. Si, forse anche la Birmania, la nostra futura meta, può essere inserita nel Sud Est Asiatico, ma non completamente…sappiamo che dentro di lei c’è anche una forte ventata indiana. L’avvicinamento verso l’India inizia!

From Bangkok to Burma
Pronti per una nuova avventura!

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